(…) Oggi il principale compito
della “socializzazione” (la preparazione per la vita conforme alle norme
sociali) consiste nel provocare/facilitare l’ingresso nel gioco degli acquisti,
così come nell’incrementare le opportunità di restare nel campo di gioco
evitando la minaccia dell’esclusione. I membri della società devono sviluppare
una sensibilità per gli incanti seduttivi del mercato e rispondervi in linea
con la guida redatta dagli esperti in mercatotecnia; il fallimento in questa
impresa è il contenuto principale dei timori attuali nei confronti dell’”inettitudine”.
Come aveva osservato Pierre Bordieu già due decenni fa, oggi viviamo in una
società che ha rimpiazzato la regolazione normativa con la seduzione, e il
mantenimento dell’ordine con gli stratagemmi delle “relazioni pubbliche” (in
termini più semplici, la pubblicità), mentre i desideri in espansione e il
risveglio di nuove necessità hanno reso ridondante la coercizione manifesta; ciononostante,
questi nuovi meccanismi di riproduzione sociale acquistano efficacia soltanto
se coinvolgono donne e uomini “resi idonei per la competizione”. In chiara
opposizione con la famiglia ortodossa caratterizzata da una rigida supervisione
genitoriale, questa struttura famigliare laica, che espande l’autonomia
infantile e lascia ai giovani liberati dall’orientamento un tempo esercitato
dai loro genitori, si adatta bene ai requisiti imposti dalla nostra società
liquido-moderna dei consumi, individualizzata in tutta la sua estensione. (…)
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