C'è una vita che non conosciamo più. E' la scelta cooperativa, quella che ci porta ad integrarci, quella nella quale ci riconosciamo reciprocamente umani e e nella quale cerchiamo faticosamente di dialogare per integrarci. La competizione, infatti, si è estesa a tutti gli ambiti della convivenza, fino ai rapporti più intimi, e si è esasperata. Lo vediamo nella globalizzazione, processo senz'altro irreversibile ma necessitante di un'anima globale; una globalizzazione tecnocratica e dominante, come l'attuale, mette in discussione il principio fondamentale di "libertà-liberazione". E questo dovrebbe portare ciascuno di noi a "resistere", ripensando il pensato e riabituandoci a pensare in termini di critici, liberi, complessi.
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