Muhsin al-Fadhli, considerato il leader di un importante gruppo siriano d’ispirazione qaedista, sarebbe stato ucciso in un bombardamento della coalizione a guida statunitense. Lo hanno reso noto le autorità di Washington, specificando che la morte risale all’inizio del mese. Secondo gli Usa, al-Fadhli, che era a capo della cellula di combattenti nota come Khorasan, oltre ad essere coinvolto in alcuni attentati contro obiettivi occidentali avvenuti nel 2002, sarebbe stato uno dei pochi esponenti di al-Qaeda ad essere stato informato in anticipo degli attacchi dell’11 settembre 2001.
Nelle stesse ore in cui Washington diffondeva l’annuncio della morte di al-Fadhli, dalla Siria è arrivata la notizia che di tre giornalisti freelance spagnoli che si trovavano nel paese non si hanno più notizie da una settimana. Prima della scomparsa Ángel Sastre, Antonio Pampliega e José Manuel López si trovavano ad Aleppo, secondo quanto riportato dalla stampa di Madrid. Anche di un reporter giapponese, Jumpei Yasuda, che viaggiava separatamente dagli altri tre, mancano informazioni da circa un mese. Secondo la testimonianza di un amico, a fine giugno Yasuda aveva intenzione di entrare in Siria dal confine turco.
Proprio le autorità di Ankara discuteranno oggi in una riunione di alto livello dei problemi di sicurezza nel paese, dopo l’attentato che lunedì ha ucciso 32 persone ferendone oltre cento nella città di Suruc, non lontano dalla frontiera con la Siria. Il governo ne ha attribuito la responsabilità al cosiddetto Stato Islamico (Is) e ha promesso, attraverso il premier Ahmet Davutoglu, di aumentare la sorveglianza al confine, un tema su cui la Turchia era stata spesso criticata dagli alleati occidentali.
Sono invece rivolte contro tre leader del gruppo libanese Hezbollah (Mustafa Badr Al Din, Ibrahim Aqil e Fu'ad Shukr) le sanzioni decise dagli Stati Uniti. Washington accusa i tre di aver giocato un ruolo nel coordinare il supporto militare dato da questo movimento sciita al governo di Bashar al-Assad. Anche l’uomo d’affari libanese Abd Al Nur Shalan è stato colpito da sanzioni americane: è accusato aver fornito armi proprio ad Hezbollah in Siria.
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