La Giustizia cilena ha condannato dieci ex agenti della Direzione di Intelligenza Nazionale (DINA, polizia segreta del governo Pinochet) per il sequestro e la sparizione del deputato comunista Bernardo Araya Zuleta e di sua moglie María Flores Barraza, avvenuto nel 1976. Araya Zuleta fu arrestato dagli agenti insieme alla moglie, a un fratello e a tre nipoti, poi liberati.
Il giudice per i diritti umani Miguel Vázquez Plaza ha condannato a 13 anni di reclusione il capo della DINA Manuel Contreras, attualmente detenuto per altre condanne, per le quali sconta oltre 500 anni di prigionia. Tredici anni anche agli agenti Pedro Espinoza e Ricardo Lawrence.
Pene di 10 e 5 anni sono state comminate ad altri sette imputati. Lo Stato cileno è stato condannato a pagare un'indennizzo pari a 1 milione 200.000 dollari ai familiari delle vittime.
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