Saturday, 4 July 2015

Globalizzazione come "progetto di civilizzazione" (Marco Emanuele)

La vera guerra, non dichiarata, è nella competizione esasperata e non governata. Competizione che si è estesa a tutti gli ambiti della vita, fino al profondo dei rapporti umani. Competizione globalizzata e non globale, costruzione che si colloca al di là della realtà, finalizzata a dominarla. Questa globalizzazione rappresenta un chiaro "progetto di civilizzazione", tutt'altro che il "progetto di civiltà" di cui scrivevo in un precedente post; e ciò si vede, guardando all'attualità ed ampliando lo sguardo, nella quotidianità dei popoli sempre più imprigionati nelle follie tecnocratiche. Questa globalizzazione tradisce il principio di libertà come liberazione e si evidenzia chiaramente come non sostenibile. Non trascuro il fatto che milioni di persone hanno migliorato le proprie condizioni di vita negli ultimi decenni ma, nella situazione di oggi, carica di minacce liquide ed asimmetriche e di sfide interrelate fra di loro, corriamo il rischio di regredire ad una condizione che definisco, con Morin, di preistoria della condizione umana.

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