Sunday 23 August 2015

Per una cooperazione incarnata nelle complessità della condizione umana (Marco Emanuele)

Senza l'impegno personale e condiviso per un "progetto di civiltà" rischiamo di sprofondare ancora di più nella degenerazione dominante. Abbiamo nelle nostre mani la capacità di auto-distruggerci e di auto-rigenerarci e possiamo esercitare il nostro essere "soggetti storici" in un senso o nell'altro. Certo, nell'auto-distruggerci dichiareremmo senza rimedio la sconfitta della nostra responsabilità di esseri umani, cadendo nel disumano e lasciando libero spazio alla regole e alle pratiche di una competizione esasperata e che sempre di più costituisce il ritorno alla legge della giungla. Invece, per auto-rigenerarci, dovremmo accettare la "chiamata" naturale del nostro stare al mondo che, pur prevedendo la necessità per noi di emergere e di avere successo, ci collocherebbe in un contesto di cooperazione incarnato nelle complessità (talenti e contraddizioni che si compenetrano) della condizione umana.

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