Wednesday 26 August 2015

"Politica complessa" come riappropriazione (Marco Emanuele)

Esistiamo senza comprendere ed accogliere le complessità del Mondo-Della-Vita. Ciò che è naturalmente alterità, la vita, ci scorre accanto, parallela. Sembriamo non avvertire il richiamo di un destino comune in noi (siamo fatti di natura umana, co-apparteniamo al globale), con ogni altro DI noi (il differente con il quale siamo chiamati a integrarci), con la realtà globalmente intesa (ciò che, al contempo, ci comprende e ci supera). Dobbiamo vincere la percezione di uno scorrere parallelo della vita, riappropriarci della nostra storia personale come parte di una Storia più ampia, ricongiungerci con ciò che ci circonda e che, in realtà, ci percorre fin nei nostri misteri più intimi e a volte imperscrutabili. E’ questa “riappropriazione necessaria” che costituisce il primo ambito di riflessione di quella che chiamiamo “politica complessa”.

Risulta chiaro, avviando così questa riflessione, che la “politica complessa” è anzitutto ricerca e costruzione di processi di riappropriazione del globale in noi. Se scegliamo la globalità, scegliamo di appartenere alla vita, di rifletterci in essa e di volerla conoscere, mai restando sulla superficie dell’esistenza. Esistere è stare al mondo senza il rischio della profondità, è aderire alla semplificazione e alla riduzione, è tradire la nostra natura.

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