Credo che il tema dello scontro fra "punti di vista dogmatizzati", non-verità spacciate per verità, sia il grande problema del mondo di oggi. Con troppa facilità usiamo l'espressione "scontro di civiltà", quasi a voler significare che, per soddisfare la nostra ansia da competizione, abbiamo sempre bisogno di un nemico.
Il presunto nemico, il "differente" che chiamiamo "diverso", è in realtà la parte di noi che ancora non conosciamo e con la quale siamo "naturalmente" chiamati a integrarci, pur nelle difficoltà che ciò comporta. Siamo nelle condizioni, oggi, di dover ripensare l'incontro, il confronto, il dialogo; dobbiamo re-imparare a "farci l'altro", essendo troppo abituati a considerarci l'inizio, la fine e il centro della nostra storia personale e della storia comune.
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