Tuesday 23 June 2015

Piccoli politici, grande retorica (Marco Emanuele)

Ci vediamo costretti, parlando dei politici di oggi, a considerare la retorica in senso negativo. Più le persone sono piccole, mediocri, più l'utilizzo della retorica deteriore è necessario per convincere senza far ragionare. Non a caso si dice "parlare alla pancia". E in questo tempo, nel quale siamo tutti, in misura minore o maggiore, prigionieri della necessità, il "parlare alla pancia" è più comodo e arriva prima. Il far ragionare è un qualcosa che deve toccare la nostra ragione, convincerci della necessità di avere un pensiero critico, dunque libero, sulla realtà; ma solo le persone con un certo spessore parlano alla ragione mentre i mediocri, come accade, si limitano a toccare emozioni superficiali, a parlare per slogan o per simboli immediatamente comprensibili (la ruspa, ad esempio) o ad utilizzare il contraddittorio del parlare più forte dell'altro (il dare spettacolo). E il "parlare alla pancia" serve per non affrontare nel profondo certi problemi che toccano la convivenza umana, si pensi all'immigrazione.
Per concludere, Papa Francesco utilizza un linguaggio semplice ma va dritto al cuore; è la retorica migliore, quella che non urla e non semplifica, che ci fa sentire la necessità, attraverso la responsabilità, di uscire dalla eterodirezione.

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