Tuesday 30 June 2015

L'etica come arma (Marco Emanuele)

Usiamo l'etica come un'arma competitiva. E normalmente sono i peggiori che usano la retorica dell'etica, che parlano di responsabilità, che vagheggiano il bene; gli altri, quelli seri (e sempre di meno), cercano di praticare ciò che gli altri si limitano a declamare.
Nella competizione, nella necessità di avere un nemico, i valori positivi come l'etica sono funzionali ad un pensiero lineare senza progetto. L'etica, nel contesto attuale, serve a dare un'immagine meno sgradevole all'irrealtà.
Nei vari ambiti della convivenza, l'etica diventa sempre più precaria; nasconde il malaffare e le connivenze fra legalità e illegalità, le superficialità della politica, gli atti infedeli di una fede vissuta come il peggiore dei poteri secolari. E' così che l'etica, e i valori in generale, si svuotano di senso e si "totalizzano" al punto da diventare bandiere del peggio che ci circonda.

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