Sunday 31 May 2015

Cucinelli, la spinta arriva dall'export: più ricavi in Europa e Nord America

dal Sole 24 Ore di oggi. L'analisi di lungo periodo. Un modo per meglio comprendere l'andamento di un'azienda. Così è anche nel caso di Brunello Cucinelli, società attiva nella produzione di abbigliamento di lusso in cashmere e quotata a Piazza Affari dal 2012. Quale, allora, la dinamica storica ? Prendendo come anno di partenza il 2009, sul fronte dei ricavi netti i numeri sono in rialzo. Alla fine di quell'esercizio  la voce contabile indicava 158,6 milioni. Nel 2014 si è arrivati a 355,9 milioni. Il trend è replicato a livello di redditività ? Si. Nel 2009 l'Ebitda valeva 14,7 milioni: nello scorso esercizio, si è assestato a 63 milioni. L'Ebitda margin, dal canto suo, è salito dal 9,3% del 2009 al 17,6%. Ciò detto, però, deve sottolinearsi un aspetto. L'Ebitda margin, nell'ultimo anno, è diminuito rispetto al 2013 (dal 17,9% al 17,6%). Il rallentamento, peraltro, è confermato nel primo trimestre del 2015. A fronte di un simile andamento sorge il timore che possa sussistere qualche fattore che limita la marginalità. La società rigetta i dubbi. In primis, viene sottolineato che l'Ebitda margin intorno al 17% garantisce la sana crescita del business. Inoltre, rispetto all'ultimo trimestre, da una parte il margine industriale lordo è comunque aumentato. E', dall'altra, l'incremento dei costi è conseguenza dell'ampliamento del business. Quindi, non sussiste alcun problema di carattere strutturale. Ma non sono solo gli elementi finanziari. Dall'analisi storica infatti si evince che, pur rimanendo essenziale l'Italia, l'Export è stato fondamentale per Cucinelli. Con l'Europa e gli Usa veri motori del business.

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