Tullio Tinti, doc. cit.:
Una nuova alleanza tra filosofia e scienza
(...) E' solo nella seconda metà del XX secolo che comincia a manifestarsi un'inversione di tendenza. Il primo campo in cui scienziati e filosofi di professione superano la mutua inimicizia è quello della scienza cognitiva. Nella scienza cognitiva, neuroscienziati, informatici, filosofi della mente, linguisti, psicologi e (alcuni) antropologi uniscono le forze per costruire modelli computazionali dell'attività psichica e per rispondere a domande recenti ("è possibile costruire computer in grado di pensare ?") e meno recenti ("qual è il rapporto tra mente e cervello ?"). Un secondo passo verso il superamento del conflitto avviene all'interno della comunità filosofica, ad opera dei filosofi postpositivisti e postempiristi, i quali danno vita ad un ampio lavoro di ripensamento e revisione critica del programma neopositivsta (Quine, Hanson, Kuhn, Feyerabend, Lakatos, Laudan). Infine, un terzo contributo verso la "pacificazione" tra filosofia e scienza, il più recente e decisamente il più importante, viene appunto dall'epistemologia della complessità. (...)
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