Dobbiamo restituirci ad un dialogo fra differenze che si forma nella reintegrazione continua delle realtà del mondo-della-vita.
Viviamo una guerra mondiale a capitoli e pensiamo in maniera separata e separante; in sostanza, ciò che vediamo intorno a noi è ciò che viviamo nella nostra ragione e nel nostro cuore. Non c'è separazione fra l'indifferenza e la crudeltà globalizzate e le nostre personali indifferenza e crudeltà verso la storia comune; sono le due facce della stessa medaglia.
Restituirci al dialogo è restituirci alla realtà, alle sue contraddizioni e alle sue potenzialità, che sono le nostre.
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