Wednesday 25 November 2015

(Istituto fondamentale) Abbiamo bisogno di ritrovare i "luoghi della vita"

Abbiamo bisogno di ritrovare i "luoghi della vita" e di riappropriarcene. La "cultura del coinvolgimento" deve diventare "strategia della riappropriazione" in noi della realtà e della storia.
Cosa siamo diventati ? Avvolti nella mentalità tecnocratica, ci comportiamo come "perfetti meccanismi da competizione" e questo ci fa dimenticare ciò che siamo davvero, soggetti storici in ricerca di senso; siamo imperfetti e incerti ma neghiamo di esserlo attraverso la nostra "ragione cieca".
Ritrovare i "luoghi della vita" significa ritrovare il gusto, la passione, la difficoltà della cooperazione, dell'incontro, del confronto, del dialogo; significa lavorare a ricostruire le relazioni, adottando uno sguardo differente sia nelle nostre occasioni di vita quotidiana che a livello di visione del mondo.
Nei "luoghi della vita" c'è la meraviglia del mistero di ciò che siamo e che abbiamo la responsabilità di vivere; oggi, infatti, siamo portati ad accantonare tutte quelle dimensioni che non appartengono alla categoria del "vincente" e a considerarle pressoché irrilevanti, romantiche e non utili alla competizione. Nei "luoghi della vita", invece, si presta attenzione a re-integrare ciò che è disperso, a calarsi nelle complessità dell'esperienza umana, a ri-ascoltarsi fra generazioni, a cooperare.
La più grande sfida del tempo presente è quella di ricominciare a vivere, ripensando complessivamente l'impianto della convivenza umana; i "luoghi della vita" sono i luoghi della nostra naturale complessità.


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