Usare il metodo dello "scontro fra civiltà" come narrazione del mondo significa essere ostaggi del pensiero lineare, quello che non considera le informalità e le sfumature della realtà ma che esclude per dominare e che non considera le dimensioni del "contesto" e del "complesso".
Lo "scontro fra civiltà":
- è la negazione dell' umanità come "mosaico complesso", come integrazione fra "persone - soggetti storici";
- è la negazione del valore strategico delle differenze e della possibilità storica del dialogo fra differenze integrabili;
- è la legittimazione dell'umanità come sommatoria fra individui non dialoganti;
- è la legittimazione dell'altro come diverso e non come "differente umano";
- è la legittimazione della guerra come unica possibilità di governo dei processi storici;
- riduce la mediazione a compromesso e non vuole trovare punti di sintesi per valorizzare e liberare le differenze insite nella progettualità umana;
- guarda ai processi storici solo in termini di prevedibilità e di misurazione quantitativa
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