Sunday 29 November 2015

Democrazia e verità (J. Nida-Rumelin) - citazioni -

op.cit. (pag. 41): (...) il maggiore pregiudizio alla democrazia deliberativa proviene sicuramente dallo sviluppo dei mass media, che concede sempre meno spazio all'argomentazione politica ponderata e condotta in maniera articolata. L'esito di un tale processo si può osservare paradigmaticamente in Italia. In nessun'altra democrazia europea l'elemento deliberativo è così deteriorato con in questo Paese. La concentrazione di potere economico, potere mediatico e potere politico, associata al perseguimento senza scrupoli dei propri interessi, ne è soltanto una delle cause, un'altra è il vertiginoso appiattimento dei programmi televisivi. Taluni obietteranno che l'accentuazione del carattere deliberativo della democrazia, tanto più se sostenuta da pretese di verità, equivale a mettere in pericolo la pace civile in una moderna società multiculturale e pluralista. Secondo gli esponenti del pensiero postmoderno soltanto il depotenziamento dell'argomentazione è in grado di dispiegare un effetto pacificatore. Nella moderna società di mercato e dei media le persone si definiscono prioritariamente come consumatori e la politica deve giocare questo gioco pena la sua totale marginalizzazione. Sempre nella loro ottica, la mia diagnosi è pertanto doppiamente errata: né la deliberazione è un elemento essenziale della democrazia, né costituisce una perdita la dissoluzione dell'uso pubblico, politico della ragione in un mercato delle offerte e dei messaggi dominato dai media. Anzi, le istituzioni democratiche possono svolgere un ruolo di pacificazione proprio perché l'argomentazione politica non è presa sul serio come tale, ma interpretata unicamente come espressione di interessi e in tal modo depotenziata. (...) 

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