Il percorso di ricerca nell' "umano integrale" evolve nella cultura del dubbio, nel pensiero critico, nel dialogo e nel rapporto sinergico e strategico fra persona e comunità. Tale rapporto parte dal presupposto che la persona è un "mistero storico", allo stesso tempo prevedibile e non prevedibile, materiale e immateriale; ogni persona è un "unicum" irripetibile e, al contempo, integrabile con ogni altro. In questo apparente paradosso, della "unicità integrabile", stanno il mistero della persona e il mistero della comunità, principio e luogo dell'integrazione. A qualunque cultura apparteniamo, in quanto persone siamo misteri caratterizzati da una unicità integrabile; è sulla base di questo assunto che è possibile fondare e condividere un "progetto di civiltà" per rendere il mondo davvero globale. In un mondo nel quale la dignità della persona umana è quotidianamente oltraggiata sotto varie forme, non possiamo aspettare oltre; il "progetto di civiltà", percorso di ricerca nell' "umano integrale", è ciò che ogni persona dovrebbe avvertire come priorità nella propria vita. Tale "progetto di civiltà", che chiama ciascuno di noi a ritrovare la responsabilità verso la storia comune, ci pone di fronte al bisogno di giustizia, di libertà e di pace che, sempre più, sta venendo da ogni parte del pianeta; non è più il tempo di summit globalizzati e di retorica inutile, è venuto il momento di reincarnare i valori nella storia e di dare concretezza a visioni politiche di Convivenza.
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