Tuesday 29 September 2015

"Il trionfo dello Zar. Divide l'Occidente e fa dimenticare la crisi ucraina" (Ian Bremmer)

Riprendiamo l'intervista a Ian Bremmer sul Corriere del 29 settembre 2015, "Il trionfo dello Zar. Divide l'Occidente e dfa dimenticare la crisi ucraina"

"Obama, Putin, Rouhani, Xi Jinping,. Ognuno per la sua strada. Questa giornata di discorsi e incontri all'Onu è il trionfo del mondo senza più leadership del quale parliamo da tempo. E' una prospettiva abbastanza spaventosa. Lo è sicuramente per l'America che subisce una sconfitta bruciante, ma le conseguenze più pesanti le pagherà l'Europa perché in questa situazione il flusso dei rifugiati in fuga dal Medio Oriente in fiamme non potrà che aumentare. Oggi vince Putim un vero trionfo geopolitico il suo. Ma alla lunga anche lui pagherà un prezzo molto alto".

d - Certo, Putin che si presente a New York dipo aver fatto un accordo sull'intelligence con Teheran, il regime siriano di Assad e anche l'Iraq fino a ieri occupato dagli Usa, è roba difficile da digerire per Obama. Che, però, dal podio dell'assemblea generale ha detto di essere pronto a collaborare anche con Mosca e Teheran nella gestione della crisi siriana.

r - Vero, ma ha anche ribadito che non accetterà soluzioni che prevedono la permanenza di Assad al potere a Damasco: una posizione comprensibile alla luce di quello che la Casa Bianca ha detto in passato del massacratore siriano. Ma Putin non molla il suo alleato, oggettivamente molto rafforzato dall'arrivo di forze militari russe nel Paese. Non vedo come, in queste condizioni, si possa definire una strategia comune. Si andrà avanti in ordine sparso con intese legate soprattutto alla necessità di evitare incidenti. D'altra parte gli americani hanno lasciato un vuoto in Medio Oriente, e ora Putin lo occupa spiegando che, se non lo fa lui, in quel buco si infilerà l'Isis.

d - All'Onu Obama ha rivendicato il ruolo costruttivo degli Usa, ha sostenuto che Washington in un mondo interconnesso non può fare da sola, che conviene a tutti cooperare. Ha parlato di una storia che è piena di dittatori che sembravano invincibili e sono invece crollati.

r - Sul piano dei valori ha le sue ragioni, ma dal punto di vista strategico ora la situazione è chiara: nel momento in cui ha deciso che le sue priorità sono l'accordo nucleare con l'Iran e la lotta contro l'Isis, Obama ha reso inevitabile il rafforzamento di Mosca e Teheran. Che ne approfittano: i russi costruendo un dispositivo militare in Siria, gli ayatollah aumentando la presa sull'Iraq dove le forze iraniane sono le uniche a contrastare davvero gli insorti dello Stato islamico.

d - Il trionfo di Putin

E come lo vuole chiamare ? Aumenta la sua influenza in Medio Oriente e comincia a dividere gli alleati europei degli Usa, alcuni favorevoli a chiudere un occhio su Assad. Ha pure fatto scivolare in secondo piano la crisi ucraina.



No comments:

Post a Comment