Se guardiamo alla
realtà del mondo, possiamo osservare i drammi che derivano dalla nostra ragione
“armata”, a cominciare dalla in-differenza, che è "non considerazione" delle
differenze che appartengono al Mondo-Della-Vita e che lo percorrono; infatti,
esistiamo nella voglia assurda di omologazione, insistendo nell'applicare il
pensiero lineare come approccio e soluzione a problemi complessi. E questo genera mostri.
Per andare all’oggetto
della nostra riflessione, la politica complessa, non governiamo il possibile e
pretendiamo di governare l’ingovernabile.
In questa situazione, prima di tutto
culturale, come possiamo pretendere di dare senso a parole come sviluppo,
sostenibilità, pace ?
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