Si celebrano i trionfi di Expo e le giovani "statiste" dell'era renziana sottolineano l'importanza di applicare il "modello Milano" alla vecchia Capitale stanca e corrotta. Su Expo non ho mai provato particolare eccitazione ma riconosco il successo, posto che i numeri comunicati al mondo siano veri. Sul "modello Milano", invece, esprimo tutte le mie perplessità; la Roma di oggi è figlia di decenni di occupazione del potere e di corruzione e, per tirare su la testa, ci vogliono conoscenza del contesto, competenza, esperienza, visione strategica. Tutte caratteristiche che non sembrano appartenere alla politica di oggi. In questa fase transitoria, prima delle elezioni, auguro buon lavoro al nuovo Commissario e mi auguro, con poche speranze e sperando di essere smentito dai fatti, che le candidature alla poltrona di primo cittadino della Capitale siano degne di quello scranno; se no, come accade da tempo, aumenteranno la sfiducia e l'astensionismo e, ancora una volta, il candidato ideale sarà quello che non uscirà dalle urne.
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