(…) L’ideale regolativo di una “piena coscienza”, di una
coscienza totale, di una consapevolezza perfetta delle proprie ragioni e degli
effetti previsti si è mostrato intrinsecamente paradossale in virtù di ciò che
veniamo a conoscere, sempre più a fondo, sui meccanismi di costruzione delle
conoscenze e di creazione delle novità. Da questo punto di vista la storia
delle scienze contemporanee produce una consapevolezza sempre maggiore delle
limitazioni che intercorrono nel rapporto tra coscienza e conoscenza,
limitazioni inesauribili e anzi fonte di emergenza del nuovo. E’ proprio qui
che l’eredità cartesiana trova la sua impasse. (…)
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