Friday 23 October 2015

Il dogma competitivo (Marco Emanuele)

Viviamo la competizione come un dogma e ogni dogma che si rispetti ha i suoi sacerdoti e la sua verità. Il mondo, però, ci consegna l'evidenza delle sue infinite differenze con le quali ciascuno di noi, e in particolare chi ha scelto di rappresentare l'interesse generale in politica e nelle istituzioni (nazionali e internazionali), deve fare i conti. La sfida che pongo è quella di restituire un'anima globale a questa globalizzazione soltanto tecnocratica, modello da iper-specialisti e non processo popolare e condiviso; non si tratta di portare indietro l'orologio della storia ma, realisticamente, si tratta di valutare i tanti avanzamenti realizzati negli ultimi decenni e la condizione nella quale si trovano l'umanità e il pianeta. In altre occasioni ho usato l'espressione "primitivi progrediti", a indicare che siamo tanto tecnologicamente avanzati quanto umanamente perduti. Se il sistema globalizzato non ritorna a essere globale, reimmergendosi nelle complessità del Mondo-della-Vita, rischiamo di perdere il valore di ciò che abbiamo costruito, sacrificandolo sull'altare della (presunta) verità lineare. 

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