Friday, 26 February 2016

La consapevolezza della complessità (Marco Emanuele)

La consapevolezza della complessità ci porta a ripensare tutti i nostri paradigmi interpretativi della realtà e a problematizzare le nostre certezze consolidate che, sempre più spesso, eleviamo a "verità dogmatiche". In questo senso, la consapevolezza della complessità è "rischiosa" e "rivoluzionaria" perché ci porta nel mondo della innovazione intesa, al contempo, come rottura e come rigenerazione.

Essere consapevoli della complessità ci porta a vivere e a prendere atto che ciò che è naturale, l'essere persone umane, è diventata l'eccezione in un mondo la cui regola sembra essere il dominio del disumano. E tale dominio è evidente non solo nelle guerre combattute ma vive, soprattutto, in ogni forma di sopraffazione, in ogni tentativo di omologazione, nella presunzione di poter comprendere le profondità delle felicità e dei dolori e di entrare nelle dinamiche non governabili della vita.

Ho scritto che, politicamente parlando, siamo dei "primitivi sviluppati"; la vita non sembra insegnarci che la politica deve ri-congiungersi con le complessità dei mondi-della-vita, ritrovando il proprio talento (ad oggi smarrito) di mediazione delle differenze che compongono il mosaico della convivenza umana nel creato e di liberazione delle stesse nell'auto-determinazione e dell'auto-realizzazione di ogni persona umana come "mistero storico" unico e irripetibile.

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