Un mio amico con una grande esperienza istituzionale mi dice spesso che la democrazia è un metodo. Concordo, aggiungendo che è un processo, un cammino, un dialogo. Oggi, invece, nella dilagante
cultura tecnocratica del presente, essa e' considerata come un modello
replicabile.
Se c'è qualcosa che dà senso al metodo democratico è la
libertà; non il suo valore retoricamente declamato ma la libertà incarnata
nelle contraddizioni della realtà della vita. E' la libertà vissuta che ci
riguarda profondamente e che va ripensata e ricostruita insieme,
consapevoli che non può essere data per scontata; la libertà non può
mai considerarsi conquistata ma va sempre difesa e reintegrata in noi. In
sostanza, attraverso la libertà ci riappropriamo dell'umanità che
sembriamo avere smarrito. E, solo così, il metodo democratico può
finalizzarsi alla liberazione del progetto umano e non trasformarsi in un arido, e precario, modello tecnocratico.
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