Per chi, come me, crede nella naturale incertezza ed imperfezione della condizione umana, l'ambito di Ricerca non può che essere la complessità delle transizioni. Ed è lì, a cavallo fra l'esperienza che conosciamo e ciò che ancora non vediamo, che - contemporaneamente - ci problematizziamo, ci perdiamo e ci ritroviamo.
Nelle transizioni, a cominciare da ciascuno di noi, tutto ciò che sappiamo, e che crediamo di Conoscere, ci appare nella prospettiva strategica delle sue limitatezze e delle sue potenzialità.
In questa logica, siamo chiamati a non smettere di vivere, a superare il presente dell'esistere; ed è nelle transizioni che riscopriamo il mistero dell'oltre che, a ben guardare, è la vocazione di noi esseri umani in perenne comunicazione, relazione ed integrazione, in ricerca del Globale.
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