Si pone il problema strategico, nel terzo millennio digitale, di come formare classi dirigenti. Si tratta di adeguare competenza, flessibilità, visione ai tempi che stiamo vivendo e ai mondi che evolvono. Nulla cambia, se non le modalità.
Le strutture organizzate, partiti, sindacati e quant'altre, si ritrovano incapaci di avere un ruolo nella "società liquida". Ma i problemi del governo della convivenza permangono e rimane la necessità di guide credibili in grado di suscitare e di far condividere i cambiamenti.
Mancano visionari, persone con la passione progettuale per il futuro già presente.
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