Nell'anno che comincia oggi abbiamo la possibilità di ripensarci e di ritrovarci umani.
Non è più accettabile la retorica globalizzata che vuole separare e dominare; non è più accettabile parlare dei valori come se fossero "esterni" alla nostra responsabilità storica; non è più accettabile parlare di giustizia, di libertà e di pace senza lavorare per la loro incarnazione nei processi storici dell'umanità che soffre e che, nel circo mediatico globalizzato, non ha voce.
Siamo umani e non possiamo fare a meno dell'altro che è "altro di noi" e che, come noi, ha il diritto / dovere di liberarsi. Siamo umani e non dobbiamo permettere che il disumano e l'idea totalitaria vincano nella storia.
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