La più grave carenza che notiamo nel
percorso della comprensione per la conoscenza appartiene al sistema educativo.
Ciò che manca è l’educazione alla vita mentre è ben presente la formazione di “super
esperti competitivi” in discipline raramente dialoganti; eppure, nella realtà
non esistono “problemi disciplinari” ma solo “problemi complessi”. Altresì, nel
mondo di oggi si pone il problema di ripensare e di rifondare le basi dell’intera
convivenza umana, non solo della politica; la dimensione globale, dunque, deve
essere privilegiata nella educazione e nella formazione permanenti che è educazione e formazione alla vita. Non c’è un’età
in cui si smette di conoscere perché il cammino nella conoscenza è un dato
naturale dell’essere umano che accetta il rischio di vivere e che non si
accomoda sulle certezze dell’esistenza. Per conoscere, è necessario ripartire
dal “pensiero complesso”, l’unico in grado di connettere e di integrare, di
contaminare per fecondare le conoscenze particolari.
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