A noi, italiani medi, piace molto l'uomo forte, il leader; ci piace farci trascinare dal grande fiume della retorica, ascoltare le parole vuote e lasciarci prendere dall'onda dell'irresponsabile, ma tanto comodo, "ci pensa lui". Lo abbiamo sempre fatto e, votando o preferendo l'uomo forte di turno, ci siamo lavati le mani dell'interesse generale facendo prevalere i nostri particolarismi, gli interessi di bottega, i piccoli poteri corporativi. E facciamo così anche con Papa Francesco, limitandoci a coglierne i richiami in termini morali (e respirandone l'originalità) senza accoglierne l'aspetto più vero e profondo: quello progettuale, Politico.
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