Abbiamo ridotto la democrazia a modello esportabile e replicabile secondo standard certi, a faccia pulita di regimi non democratici, a merce di scambio in guerre combattute regalando morti in cambio di un presunto bene, a luogo nel quale far scatenare le forze di una competizione esasperata e non governata. In mezzo a tutto questo ci sono i popoli, le loro storie ricche di esperienza e di aspirazioni; e i popoli incarnano il mondo-della-vita, quella integrazione di processi complessi che possono essere compresi soltanto attraverso una ragione progettuale, aperta, critica, libera. La democrazia è un gioco serio, è metodo-cammino-processo, è Ricerca, Conoscenza, Responsabilità. E la nostra mediocrità tattica ci ha fatto dimenticare l'importanza e la centralità di una progettualità strategica.
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