Monday, 2 November 2015

L'assenza di un "progetto di civiltà" è l'assenza di un pensiero nella realtà (Marco Emanuele)

L'assenza di un "progetto di civiltà" è l'assenza di un pensiero nella realtà. Mentre la civilizzazione, che ancora pratichiamo, ci porta a pensare sulla realtà, imponendo modelli culturali senza rispetto dei contesti, il "progetto di civiltà" è una strada completamente diversa e ci chiama a esprimere fino in fondo la nostra vocazione di persone che è quella di navigare nella incertezza della condizione umana. E' tale incertezza che ci impedisce di modellizzare tutto; è modellizzando, infatti, che non cogliamo le transizioni e le informalità nelle quali evolve la vita. A forza di modellizzare consolidiamo l'irrealtà dominante e lasciamo spazio alla vittoria del disumano che è in noi, storicamente evidente nel trionfo dell'idea tecnocratica e nel fatto che la l'idea totalitaria non è mai morta. Limitarsi a modellizzare significa tradire l'esperienza umana, portatrice di una verità in cammino che va ricercata e condivisa; siamo prigionieri dello scontro perenne fra verità dogmatiche e insistiamo nel competere, pensando lineare. Pensare nella realtà è "pensare complesso", interrelato, sistemico, strategico; occorre ricostituire la unità naturale del pensiero umano nella globalità. La globalizzazione senza anima globale, se ha aiutato a migliorare la condizione esistenziale d'interi popoli, pone l'evidente problema di non riuscire a liberare la complessità di ogni vita e di quella dell'intera e unica umanità.

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