Manuela Repetti (ex Cav) annuncia, in diretta televisiva, la sua folgorazione per il renzismo. Bene, me ne farò una ragione; anche il compagno, l'amato (da lei) Bondi poeta di partito, sarebbe prigioniero dello stesso fascino. E' l'Italia che va, quella che popola i carri dei vincitori, quella che si emoziona per i numeretti dell'Istat ma che si scogliona facilmente. Governare l'Italia è un'impresa ardua; bisogna dire che le cose buone sono buone ma, mi si lasci dire, sembra dominare una certa omologazione per giovani leve che assomigliano molto (forse troppo) a un recente passato. L'evidenza è che mancano classi dirigenti e che il processo di selezione di persone in grado di rappresentare degnamente le istituzioni è fermo a diversi decenni fa; è inutile stracciarsi le vesti ma è necessario, invece, ripensare "sistemicamente" un Paese ostaggio delle sue mediocrità. Expo o non Expo, infatti, l'Italia naviga a vista, sentimentale e corrotta. E' l'Italia che va ....
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