(…) bisogna (….) riconoscere che
in qualsiasi organizzazione vivente l’organizzazione gerarchica ha bisogno di
organizzazione non gerarchica. In effetti, l’assoggettamento, l’asservimento,
lo sfruttamento tendono a perpetuare un’organizzazione rigida e povera
attraverso l’inibizione delle qualità, la perdita di autonomia degli esseri
subordinati e specializzati, la sottoutilizzazione delle capacità, la quasi
meccanizzazione delle operazioni. La gerarchia diventa operativamente ricca
(complessa) soltanto se c’è elasticità e gioco fra i livelli, autonomia degli
assoggettati, possibilità di decisione alla base. Di fatto, gli organismi, le
società, gli ecosistemi non possono autoprodursi e riprodursi che a partire da
interazioni di base relativamente autonome fra gli individui-soggetti che le
costituiscono (Edgar Morin, Il pensiero acentrico)
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