Non possiamo scrivere di politica
complessa utilizzando “armamentari” concettuali che appartengono a un mondo che
non c’è più. Per questo, credo che sia necessario riflettere in maniera
fondamentale: persona, comunità, conoscenza, pensiero critico, libertà, complessità,
mistero. In fondo, dobbiamo riflettere su tutto ciò che ci appartiene e che
abbiamo accantonato, privilegiando il profitto a brevissimo termine e la
materialità e credendo dogmaticamente nella auto-referenzialità degli
strumenti, democrazia compresa. E’ stato così, a ben guardare, che abbiamo
iniziato il nostro percorso degenerativo, confondendo mezzi e fini, snaturandoci
nella pretesa di un’assurda perfezione sulla Terra. La politica complessa è il
mistero della politica, quel senso di politicità che cerca di comprendere e di
governare, senza l’illusione di determinare e di dominare.
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