Monday, 6 July 2015

Referendum greco e visione europea (Marco Emanuele)

Dopo il referendum greco non cambia la Storia ma, certamente, dovrebbe cambiare il nostro atteggiamento verso le questioni della convivenza umana. Torna prepotentemente alla ribalta la questione della Libertà in Democrazia e, con essa, i temi della Sovranità e della Rappresentanza; parole che, nella cultura tecnocratica dominante, erano rimaste "anestetizzate". Ora, se fossimo davvero cittadini, quelle parole dovrebbero riacquistare dignità e senso e ricollocarsi al centro delle nostre preoccupazioni. Il problema è che siamo tutti omologati nel "grande niente" della "politica dimenticata", prigionieri dell'assenza di Progetto; l'Europa, da visione strategica dei Padri Fondatori, si è trasformata in un campo di battaglia competitivo, priva di Costituzione, dunque inesistente. L'Europa di oggi è soltanto una grande macchina burocratica - tecnocratica che, pur non esistendo dal punto di vista democratico, incide pesantemente sul destino dei popoli. Dobbiamo uscire progressivamente da questo equivoco e l'esito del referendum greco, al di là degli antagonismi, può farci recuperare la bellezza di un'Europa "una e molteplice".

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