Quando sento parlare di onestà rabbrividisco. E mi capita nell'utilizzo strumentale dell'onestà da parte dei disonesti; un classico. I famigerati partiti degli onesti sembrano più una banda degli onesti. I valori, l'onestà in particolare, non possono essere considerati una condizione per fare politica o per fare impresa ma una condizione naturale del vivere e per vivere degnamente. E noi, invece, siamo talmente mediocri, e disonesti, che abbiamo bisogno di distinguerci a partire da ciò che dovremmo naturalmente essere. Ma l'onestà, sia chiaro, non significa purezza; l'onestà è terrena e dunque si sporca, e sporcandosi si feconda e si ritrova dopo ogni caduta. Per dire, in conclusione, che l'onestà non ci qualifica come "i migliori" ma ci stimola a ritrovarci umani.
No comments:
Post a Comment