La "cooperazione strategica" vive e ri-crea la globalità, contesto naturale nel quale siamo chiamati a "relativizzarci", aprendo le nostre convinzioni e problematizzandoci nel dialogo continuo con il mondo-della-vita, del quale siamo parte indispensabile ma non esaustiva. Anziché cooperare per ritrovarci, competiamo in maniera esasperata per affermarci; e qui sta il nostro grande limite, il principio del disumano che, vivendo dentro di noi, rischia di farsi storico e di caratterizzare sempre più quella che chiamiamo Convivenza.
Per Convivere, dobbiamo Conoscere le realtà che cambiano, Cogliere ed Accogliere le differenze che ci caratterizzano, Mediare i rapporti di forza e gli interessi particolari, Liberare le progettualità umane nel progetto comune dell'intera ed unica umanità, Salvaguardare il reale-creato (mondo-della-vita).
Il modo per Convivere non può che essere la "cooperazione strategica", ritrovandoci "differenti" ma profondamente percorsi da un destino comune.
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